Ci sono alcune notizie che dovrebbero riempirci di gioia, ma che invece suscitano in noi non poche perplessità e moltissimi problemi. Tra queste vi è certamente quella secondo la quale l’età media cresce, sia per gli uomini che per le donne e che, addirittura, nel nostro Paese, ad oggi, vivrebbero 21 italiani con più di 110 anni, 1.112 con più di 105 anni e ben 14.456 con oltre 100 anni: un vero record!
Purtroppo, anche le buone notizie hanno i loro aspetti negativi. Nel caso specifico, le questioni irrisolte riguardano la grave carenze di strutture e di servizi dedicati a questo genere di utenza e, più in generale, all’utenza degli ultra ottantenni, circa 3,9 milioni, e degli ultra novantenni, circa un milione, che non usufruiscono di forme assistenziali adeguate alla loro reale condizione.


Se, infatti, è vero che l’aspettativa di vita si alza, è pure vero che l’anzianità si porta dietro non solo un fisiologico aggravamento delle condizioni generali di salute, ma anche l’insorgere di patologie complesse, come quelle legate alla demenza senile, all’alzheimer, alle difficoltà di deambulazione, che potrebbero presentare l’esigenza di costosi ricoveri in strutture ospedaliere, ma anche di non richiedere questo genere di misura, potendosi ricorrere, con meno oneri, all’assistenza domiciliare.
Invero, il nostro consistente apparato normativo prevede anche questo secondo genere di interventi ma, come accade spesso in Italia, si tratta di una previsione piuttosto teorica, dato che le azioni ipotizzate restano spesso sulla carta o per mancanza di risorse, o per mancanza di strutture, o per mancanza di personale.
Una tale paradossale situazione, inoltre, determina uno scontro palese tra legittime aspettative dei cittadini utenti e reali possibilità della pubblica amministrazione e del sistema previdenziale ed assistenziale.
Gli effetti di questa perversa condizione, alla quale nessuno, oggi, sembra appassionarsi, sono disastrosi e provocano danni notevoli sia alla qualità della vita degli anziani, sia a quella dei loro famigliari, neanche tanto giovani.
Probabilmente, per vedere qualche risultato in merito, dovremo attendere che la giovane ed inesperta classe politica del Paese si imbatta direttamente nel problema.