Di Mariangela Distefano

Oggi la realtà ha vinto contro il mondo virtuale. Oggi le mani sporche di vernice hanno vinto contro i pollici che corrono vertiginosamente sulla tastiera dello smartphone. Oggi una tradizione, lunga quasi duemila anni, è riuscita a sconfiggere il mondo virtuale patinato e a volte crudele dove i ragazzi si rifugiano alla ricerca di un’identità, di un esserci, di un successo fatto di “like” che vogliono dire: “Tu vali!”

Oggi i ragazzi del nostro Centro di Formazione ProfessionaleCERF di Catania che, appena hanno una pausa, si rifugiano dentro i loro smartphone, sono stati felici di sporcarsi le mani di vernice argentata per colorare i ramoscelli d’Ulivo per la domenica delle Palme; ramoscelli che significano pace per le loro famiglie, ma anche accoglienza per il Figlio di Dio che va incontro alla sua morte.

Le loro mani, capaci di realizzare splendide acconciature, si sono sperimentate nella preparazione di ramoscelli che, nella loro semplicità, nascondono in se stessi i segreti della tradizione cristiana: non teorie, ma piccoli gesti carichi di significato.

Sono le stesse mani abili di questi ragazzi che rappresentano la certezza di un futuro migliore. Sono queste  mani che, unite a un cervello creativo, permetteranno loro di poter accedere al mondo del lavoro in maniera onesta: sono i professionisti del futuro.

Il loro apprendimento è basato principalmente sull’esperienza, sul “learning by doing”: attraverso le esercitazioni pratiche imparano dai docenti a svolgere un mestiere che permetterà loro di essere onesti cittadini e ad inserirsi nel mondo del lavoro.

Pur assicurando un’adeguata formazione culturale di base, i percorsi triennali  di Istruzione e Formazione Professionale possiedono un carattere meno teorico dei percorsi scolastici, in quanto privilegiano l’apprendimento in contesti pratici (laboratorio); inoltre, a partire dal 2° anno (e comunque dopo il 15° anno di età), sono previsti periodi di stage obbligatori presso le imprese. Dal punto di vista didattico-organizzativo, sono ampi gli spazi di flessibilità e di personalizzazione, per dare agli allievi la possibilità di raggiungere le competenze attese secondo le capacità, i livelli di maturazione e gli stili di apprendimento individuali. 

Si tratta infatti di ragazzi che spesso hanno avuto un precedente vissuto scolastico problematico, che riescono finalmente a provare la gioia di  imparare, la soddisfazione di progredire nello svolgere il mestiere che hanno scelto e di “riscattare il loro futuro”: i ragazzi evitano oggi di andare in “dispersione scolastica e di cadere nelle maglie del crimine organizzato; in futuro potranno inserirsi attivamente nel tessuto sociale-lavorativo attraverso  la “Qualifica Professionale” che conseguiranno al termine del triennio.

Anche il semplice lavoro di pittura dei ramoscelli d’ulivo per la Domenica delle Palme è stato  pertanto un tassello di un progetto più ampio: una semplice attività nella logica della crescita culturale e sociale degli allievi.