di Vito Pirrone

La visione sulla giustizia esposta dalla ministra Cartabiacentrata all’osservanza dei principi  costituzionali, è ampiamente condivisibile con l’attenzione riservataverso i sistemi processuali,e la volontà  di superare l’attuale equivoco, secondo il quale il miglioramento della giustizia italiana possa raggiungersi, tanto nel civile quanto nel penale, con continue modifiche delle regole processuali. 

L’attuale pandemia ha provocato il blocco, o il rallentamento di importanti settori della giustizia .E’necessario intervenire con urgenza per prevenire il collasso della giustizia civile, infatti, non può sfuggire al governo il grande arretrato costituito da un’incredibile mole di contenzioso, che rischia di abbattersi sui tribunali italiani quando verranno meno i provvedimenti che attualmente bloccano gli  sfratti, l’esecuzioni, le  procedure concorsuali,i licenziamenti.

Dalla sospensione a causa della pandemia di numerosi atti e la situazione cronicizzata dell’arretrato civile, si può verificare una paralisi della giustizia. Occorre chiarezza sull’arretrato, predisponendo un piano che faccia  fronte all’emergenza.

Pertanto è il momento per una seria e severa ristrutturazione del settore giustizia che sia modernizzato, che sia adeguato al presente, con opportuni investimenti  ricavabili grazie anche ai fondi europei.

Sicchè il dopo pandemia può costituire un importante momento per la riorganizzazione dell’organizzazione del lavoro negli uffici giudiziari,  e la vera innovazione delsistema  giustizia,