La politica non si inventa né si improvvisa, La politica si sperimenta e sperimentare costituisce un rischio che bisogna avere il coraggio di saper affrontare con forza e con determinazione.

A volte, quando per troppo tempo si vive nella gabbia del bisogno, della dipendenza e della partitocrazia si ha paura di cercare la libertà, ma nessun essere vivente può resistere a lungo senza la libertà. “Unità Siciliana-Le Api” non ha paura di uscire dalla gabbia e sa perfettamente che molti siciliani hanno lo stesso desiderio, ma hanno pure paura di volare.

Un famoso aforisma afferma che “secondo le regole della fisica il calabrone non dovrebbe poter volare, ma lui non conosce la fisica e vola.” Ecco, probabilmente, noi siciliani non siamo sufficientemente consapevoli delle reali potenzialità di cui disponiamo e non ci sentiamo pronti ad affrontare le difficoltà contro le quali ci imbattiamo giorno dopo giorno: eppure dobbiamo farlo.

La ricerca della consapevolezza delle nostre capacità è il primo passo verso una società che, per dissetarsi, non si accontenta di avere qualche sorso d’acqua, perché vuole avere il pozzo che le da la libertà da chi vuole liquidarla con un solo bicchiere, soprattutto se quel bicchiere è stato prelevato dal pozzo che è di nostra proprietà, esattamente come accade a noi del Sud a cui sono stati sottratti circa 870 miliardi di euro in 17 anni.

Non sempre, però, una tale consapevolezza matura facilmente: ha bisogno di tempo, di competenza, di chiarezza e di coraggio, dunque è su questi aspetti che bisogna lavorare, cominciando con il mettere alla prova quelli che, strumentalmente, si ritengono unti dal Signore e che pertanto non si mettono mai alla prova, in quanto pensano di non averne bisogno, mentre si permettono di criticare chi si impegna mettendoci faccia e passione.

Quelli che si considerano duri e puri, penso ad esempio ai tanti leoni da tastiera, sono convinti che essere un buon politico significhi, metaforicamente, sapere che con il semaforo rosso ci si ferma e con il semaforo verde si passa. Non è esattamente così, non lo è per niente, sarebbe troppo facile! 

Un buon politico è quello che sa cosa fare quando il semaforo è giallo, riuscendo a non provocare alcun incidente, ma anche a non arrivare in ritardo ad un appuntamento. La politica non è mi semplice perché è scelta, talvolta lancinante, è mediazione, è competenza, correttezza, intelligenza. 

La politica è per molti ma non per tutti, perché non è affatto vero che “uno vale uno”,  mentr è vero che tutti debbano avere pari opportunità pur non avendo pari capacità. Gli altri, però, si sforzino almeno di comprenderla altrimenti resteranno sempre fregati o dai furbi o dai delinquenti.

I siciliani che continueranno a votare per i partiti nazionali, per esempio, devono aver ben chiaro che se sceglieranno la Lega le decisioni saranno prese, sempre e comunque, in via Bellerio, a Milano, non in Sicilia; se sceglieranno Forza Italia le decisioni saranno prese ad Arcore; se sceglieranno Fratelli d’Italia saranno prese a Roma; se voteranno Italia Viva saranno prese a Firenze; se sceglieranno PD verranno prese nella sede di qualche grossa cooperativa romagnola e se sceglieranno per i pentastellati verranno prese dentro l’hard disk di un computer manovrato da una società privata. 

“Unità Siciliana-Le Api” le decisioni le prenderà sempre in Sicilia, insieme ai siciliani, insieme agli agricoltori, ai piccoli e medi imprenditori, ai commercianti, agli artigiani, ai trasportatori, agli operatori del turismo e dei servizi, ai professionisti, agli insegnanti che svolgono la loro attività nel nostro territorio, non certo altrove, dove qualcuno vorrebbe continuare ad imporci modelli di sviluppo che non hanno nulla a che vedere né con la Sicilia, né con la sua storia. 

Per fare questo, però, non bisogna avere paura di volare, non bisogna temere il nuovo anche se non bisogna dimenticare il passato. Per vincere una sfida epocale come questa bisogna provare a metterci la faccia e la passione, bisogna vincere la forza di gravità operando insieme in maniera coordinata e organizzata, esattamente come fanno le api, pronte al massimo sacrificio pur di difendere la loro regina, la Sicilia. 

Dice un vecchio proverbio che “chi fa corre il rischio di sbagliare, mentre chi non fa ha tanto tempo per criticare”. Ecco, anche questo modello bisognerebbe evitare, perché un simile modo di pensare giova soltanto a chi non gradisce che qualcosa muti.