di Ilenia Giambirtone

Con le attività del progetto “Sottosopra: Abitare Collaborativo”, l’antico quartiere di San Berillo diventa ancora una volta l’emblema della lotta alla povertà e all’esclusione sociale. Lo storico immobile ‘Palazzo de Gaetani’ è stato infatti recuperato dal degrado strutturale e igienico in cui era abbandonato, divenendo così un luogo accogliente in cui quattro persone, trovandosi in emergenza abitativa, sono state scelte da un team di esperti e accolte.

Il progetto di housing sociale consiste non solo nell’offrire una dimora dignitosa, ma l’innovazione maggiore è data dal percorso che guida i soggetti scelti a conoscere e sviluppare le proprie capacità personali, così da potersi rendere individui autonomi a livello economico, sociale e abitativo. “Sottosopra” si rivela a tutti gli effetti un progetto che salva ma che, poi, guida verso un futuro reale e concreto: la casa, dunque, è solo il punto di partenza per un iter che mira all’esterno.
La realizzazione dell’iniziativa, che prevede il raggiungimento di molti altri obbiettivi, è stata possibile grazie a Trame di Quartiere – associazione che ormai da anni promuove una maggiore inclusività della città, valorizzando la diversità come risorsa – col coordinamento di Oxfam Italia in partenariato con Diaconia Valdese, Sunia Catania, Impact Hub e Comune di Catania e col sostegno di Ikea Italia che ha donato arredi e allestimenti per le abitazioni.


Tra tutte le testimonianze di coloro che hanno preso parte al progetto, quella di Leonard – beneficiario dell’iniziativa – colpisce di più: «vengo dalla Nigeria, quando sono arrivato in Sicilia ho subito studiato spostandomi tra Grammichele e Caltagirone, fino ad arrivare a Catania»; raccontando di come è iniziato il suo percorso nel Palazzo de Gaetani, ha poi detto: «appena ho avuto la possibilità di partecipare a questo progetto, sono venuto per fare tutti i colloqui, quando mi hanno detto “Leonard, sei stato preso” io ero contentissimo, perché non volevo rimanere per strada per poi fare le cose brutte che spesso ho visto fare agli altri ragazzi».
Con un sorriso poi, esprimendo tutta la sua gioia, ha concluso: «mi trovo benissimo, la casa è bellissima – soprattutto grazie ad Ikea e a tutti i ragazzi di “Sottosopra”. Ora lavoro a Trecastagni e poi torno qui a casa, sono contentissimo di questa opportunità».
Il racconto emozionato di Leonard è la testimonianza diretta e tangibile che queste iniziative sono assolutamente necessarie: tendono la mano a persone che, con una guida, hanno voglia di tracciare la propria strada.