In questi mesi, dopo che “Siciliani verso la costituente”, prima e Unità Siciliana-Le Api, dopo, ha lanciato la sua “chiamata” popolare, in difesa della nostra regione e di tutto il Sud, molti hanno scoperto l’esigenza che nasca una forza politica sicilianista, meridionalista, post ideologica, fondata sul buonsenso e la lealtà. 

Alcuni hanno detto che vogliono farlo alleandosi con la Lega, altri hanno detto che vogliono farlo alleandosi con il PD, con i Cinque stelle o con altri. 

Nessuno, però, ha ancora compreso che bisogna realizzare questo importante progetto costringendo la Lega, i Cinque stelle, il PD e gli altri ad allearsi con i siciliani e con i meridionali, non il contrario, poiché il contrario non farebbe altro che riproporre il medesimo schema che ha prodotto la situazione nella quale ci troviamo. 

Bisogna farlo obbligando energicamente tutti i partiti nazionali ad investire in opere pubbliche, lavoro, sviluppo, efficienza, cultura, non in elemosine buone soltanto pert qualche “mendicante” della politica del terzo millennio.

Se l’obiettivo di questi “curiosi” movimenti, che si autodefiniscono meridionalisti, è quello di trovare un’alleanza comoda, attraverso la quale restare in sella, non è necessario sforzarsi più di tanto, basta aderire alla Lega, ai cinque stelle o al PD e continuare come prima a fare da strapuntino. 

Da che mondo è mondo, se si può stare col padrone, perché impegnarsi per stare col garzone? Il fatto è che se il padrone, al di là delle sigle che utilizza, è sempre lo stesso, non cambierà nulla se non il colore delle bandiere che sventolerà per abbindolare i semplici e gli illusi.