L’Italia aveva in Europa tre posizioni importanti: il presidente del Parlamento, il capo della Banca centrale, il titolare della politica estera. 

Adesso ha sempre il presidente del Parlamento Europeo, ha il preposto alle “varie ed eventuali”, ma soprattutto ha contro il vero responsabile delle politiche economiche, che ha interessi profondamente diversi dai nostri! 

Gli incarichi più importanti sono quasi tutti in mano ai nostri “migliori amici”: Francia e Germania, che tutto vogliono tranne che farci qualche cortesia gratis, anzi, che non mancano occasione per assestarci qualche buon “uppercut” sotto il mento. 

Questo è accaduto, alcuni mesi addietro grazie a Salvini, Conte e Di Maio, ma soprattutto grazie a chi se li è scelti, per consentire loro di continuare a rovinare il Paese. 

Oggi le cose vanno un po’ meglio grazie alla credibilità personale che il premier Draghi si è conquistato in tanti anni di onorata carriera.

In ogni caso non c’è tempo da perdere, bisogna fare in fretta, perché nessuna stagione dura per tutto l’anno. 

È urgente che nasca un partito che riequilibri le condizioni dell’Italia al proprio interno e nei rapporti con l’Europa, un partito dei Sud, di tutti i Sud, che ci difenda e ci porti fuori dalla crisi offrendoci e preparando un serio modello di sviluppo. 

Ciò che non serve all’Italia e men che meno al Mezzogiorno è un manipolo di pericolosi ignoranti che alimentano odio e fallimenti e tentino disperatamente di darsi un ruolo cercando di rallentare quel poco di buono che si riesce a mettere in cantiere.