di Grazia Schillirò
Era dal lontano 1995 che il Festival di Sanremo non raggiungeva ascolti da record, come è accaduto quest’anno: merito di chi? Indiscussa l’abilità del conduttore Amadeus – riconfermato per il terzo anno consecutivo – che ha reso il noto festival della canzone italiana finalmente scevro dall’eccessiva formalità, tipica della kermesse canora. Il conduttore scherza con i cantanti prima e dopo le esibizioni, si rapporta agli ospiti come a dei vecchi amici, con cui “improvvisare” sketch. Un’improvvisazione studiata, s’intende, e proprio per questo efficace. Protagoniste indiscusse, oltre alla musica, le donne, scelte per meritocrazia, per le loro storie professionali e per la loro capacità di farsi portavoce di importanti messaggi. Le donne di Sanremo si spogliano finalmente delle vesti di vallette e si impadroniscono del palcoscenico, atteggiandosi da protagoniste e reggendo egregiamente, pur con qualche momento di emozione, i severi riflettori dell’Ariston. Ornella Muti ha accompagnato Amadeus la prima sera e, atteggiandosi da diva (quale è), ha condiviso con gli spettatori ricordi della sua incredibile carriera. La seconda sera ha sceso le scale più temute d’Italia Lorena Cesarini, attrice italiana di colore, per questo vittima di insulti discriminatori, che è riuscita abilmente a demolire con la dolcezza del suo sorriso e con le sue parole, che sono arrivate forti come un pugno nello stomaco. Prima donna della terza serata Drusilla Foer, la diva delle dive, elegante, intelligente, colta e ironica, ha catturato meritatamente l’attenzione di spettatori e giornalisti, qualcuno dei quali ha azzardato la proposta di affidare a lei la conduzione della prossima edizione del festival della canzone italiana. La quarta serata ha visto protagonista l’attrice Maria Chiara Giannetta, che con grande sensibilità è entrata in punta di piedi nella quotidianità delle persone ipovedenti. Dulcis in fundo Sabrina Ferilli, che l’ultima sera è riuscita ad intrattenere il pubblico sanremese con semplicità, spontaneità e maestria, dimostrando che per emergere non servono gli eccessi. Degne di nota sono anche le cantanti in gara, che hanno scelto di portare a Sanremo canzoni con testi che sanno di libertà, amor proprio, voglia di vivere e di amare. Intensamente. Insomma un festival all’insegna del “girl power”, in cui ogni donna è stata autentica a se stessa e per questo è arrivata dritta al cuore degli spettatori.