Unità Sicilia-Le Api, diversi mesi addietro, ha inviato una lettera al Presidente del consiglio incaricato con la quale, ha indicato un metodo e degli obiettivi capaci di riequilibrare le condizioni del paese, permettere il rilancio del Sud e della Sicilia, modernizzare l’intera Pubblica Amministrazione. 

I punti più importanti indicati nella nota, oltre alla riforma della giustizia e della burocrazia, sono la perequazione infrastrutturale, logistica, autostradale, portuale e ferroviaria, il lavoro, la centralità euromediterranea, l’energia, l’informatizzazione, l’ambiente, la scuola, la valorizzazione delle risorse agricole, produttive, ambientali e culturali dei territori.

Si è trattato di un piccolo ma significativo contributo al programma di governo ed alla stesura del Recovery fund. 

Qualcuna delle proposte ha trovato accoglienza ma la gran parte è stata disattesa, soprattutto in materia di infrastrutture. 

Il motivo ufficiale ha riguardato la mancanza di progetti immediatamente esecutivi, ovvero i tempi di realizzazione delle opere, che sarebbero stati incompatibili con le scadenze imposteci dall’Unione Europea. 

Capisco ma se serve un autocarro non si può comprare una moto ape solo perché il primo non è ancora disponibile, mentre la seconda è in pronta consegna. In questo modo si tratterebbe di soldi sprecati, ovvero di una spesa che non modificherebbe affatto la situazione nella quale ci si trova. 

Non bastano i ministri del Sud, ci vuole un partito meridionalista

Com’è possibile notare dalle foto diffuse all’atto del giuramento, nell’ultimo governo Conte erano presenti ben 14 meridionali e siciliani, eppure il Sud e la nostra regione sono rimasti fuori dai maggiori interventi previsti dal Recovery plan: non è la prima volta che accade. 

Mi auguro che il nuovo governo possa rimediare a questa gravissima falla nelle fasi di revisione di quel documento, anche se ci spero poco. 

Le foto a cui facevo prima riferimento, però, ci spiegano il motivo per il quale bisogna costruire un partito che rappresenti le ragioni del Mezzogiorno. 

È indispensabile ed urgente perché si possono avere centinaia di parlamentari e decine di ministri siciliani e del Sud, com’è accaduto sempre, se però nessuno risponderà al territorio, ma, al contrario, ubbidirà, anche questo com’è accaduto sempre, ai salotti nazionali, per il Mezzogiorno non cambierà nulla.

Quando sostengo questa tesi mi accorgo che negli occhi dei miei interlocutori compare un velo di sospetto. Probabilmente si chiedono se io stia parlando sul serio o no. 

Ebbene sì’, sto parlando sul serio e ribadisco che il Sud, per avere una classe dirigente che risponda alle esigenze del Sud, deve favorire la nascita di un partito che ne rappresenti le esigenze e le aspettative, un partito dal quale scaturiscano gli uomini e le donne capaci di non tradire le ragioni del loro mandato, come purtroppo è accaduto a tutti fino ad oggi, nonostante la buona volontà, l’impegno e la passione.