Come purtroppo accade spesso, la Regione Siciliana, nei mesi scorsi, è finita sulla cronaca dei giornali non per un qualche comportamento virtuoso, e ce ne sarebbero diversi da poter citare, ma per aver tentato di nascondere il contenuto di una delibera della Giunta di Governo, regolarmente pubblicata sul sito, a firma dell’allora presidente Musumeci e del dirigente poreposto, ma quasi del tutto oscurata. 

Del fatto si è accorto l’Osservatorio sulla Pubblica Amministrazione, che in proposito ha inoltrato una serie di segnalazioni alle autorità competenti, per chiedere conto e ragione circa la correttezza di un simile “curioso” comportamento. 

Secondo fonti vicine a Palazzo d’Orleans, la delibera, il cui contenuto non rientrerebbe tra quelli per i quali la legge ammette la secretazione, riguarderebbe la nomina, forse non perfettamente regolare, di un alto dirigente dell’assessorato alla sanità, un ramo di amministrazione già sotto inchiesta per i noti motivi legati al Covid e ad altro. 

Certo, se le informazioni fossero vere, e sembra che qualcuno stia già indagando per accertarlo, non si tratterebbe di un banale errore burocratico, ma di una precisa volontà volta ad occultare un atto forse irregolare, poiché l’alto dirigente in questione sembrerebbe che non lo si potesse nominare, non almeno nei termini in cui lo sarebbe stato. 

Infatti, pare che la persona di cui si parlerebbe nell’atto fosse già un funzionario pubblico, ma prossimo alla pensione, e la sua nomina, quella che sarebbe contenuta nella delibera occultata, pare fosse triennale, circostanza che lo avrebbe fatto andare oltre il suo collocamento in quiescenza. O magari le ragioni potrebbero essere altre. 

La fattispecie in questione, però, ove fosse confermata, sarebbe espressamente vietata dalla legge. 

Siamo certi che da Palazzo d’Orleans arriveranno tutti i documentati chiarimenti del caso, tuttavia, è proprio vero: “quelli troppo puri, prima o poi, si imbattono in qualcuno più puro che li epura”. L’epurazione, infatti, è avvenuta e non è stata affatto indolore.