Il fatto che il centrodestra vinca nel Lazio ed in Lombardia mi fa piacere, anche se considero superati i vecchi schemi ed i vecchi schieramenti, che considero responsabili della mancata soluzione dei problemi del Paese e della considerevole percentuale di astensionismo. L’elevato dato di astensionismo, dovuto anche al disimpegno “pruriginoso” del centrosinistra, mi preoccupa, perché, purtroppo, ratifica l’insufficiente, o poco convincente, offerta politica. Gli elettori premiano i programmi chiari o non votano, questo è il vero problema, che però non sembra sconvolgere più di tanto i leader politici italiani. Sono convinto che il fatto che la maggioranza delle Regioni italiane sia governata da una maggioranza assolutamente omogenea con il Governo nazionale possa facilitare la soluzione di una serie di problemi, soprattutto, purtroppo, per le Regioni più forti. Per tutto il resto bisogna auspicare che si abbia l’equilibrio per non commettere errori, per non fare gare nelle gare, e soprattutto a condizione che si abbia il buonsenso per ascoltare le ragioni di tutti, perché se è vero che la democrazia attribuisce a chi vince il diritto di governare, è anche vero che gli impone il dovere di rispettare chi perde e soprattutto il compito, non sempre facile, di guardare alle esigenze di tutti i territori del Paese, non solo alle aree più forti. L’Italia, oggi, la si può paragonare ad una motocicletta con una ruota sgonfia: arranca. Se ci si ferma un po’ per gonfiarla, dopo si potrà correre velocemente e magari vincere. In Europa non si può arrancare perché sarebbe il Paese intero a pagarne le conseguenze. Per quanto mi riguarda, sarei davvero lieto se questo post venisse commentato con la stessa partecipazione con la quale sono stati commentati quelli su Sanremo.