Nella giornata in cui si celebra la Santa Pasqua i fedeli ricordano la resurrezione di Gesù Cristo, che con il suo passaggio terreno ha sconfitto la morte e salvato l’umanità dal peccato originale.
Questa festività non ha una data fissa come il Natale ma, per decisione della Chiesa, cade la domenica successiva alla prima luna piena dopo l’equinozio di primavera.
Credere nella Pasqua e nel suo significato rigeneratore rappresenta l’atto più importante e più profondo della fede.
Credere in Cristo uomo è infatti facile, dato che la sua esistenza è storicamente provata, ma credere nella sua resurrezione, dopo la crocifissione ed il martirio al quale fu sottoposto, così come credere nella purezza della Vergine dal quale è nato, rappresenta un grande atto di fede, poiché si tratta di episodi umanamente non dimostrabili.
Il cristianesimo celebra il passaggio di Gesù dalla morte alla vita attraverso la sua risurrezione, dunque la Pasqua rappresenta pure la vittoria bene sul male, e per questa ragione essa rappresenta il cuore della fede cristiana, perché annuncia la speranza della vita eterna.
Sul piano esoterico la Pasqua celebra il momento in cui l’uomo sceglie di iniziarsi alla conoscenza e alla esperienza del Divino, lasciando la sua condizione di pietra grezza. Comincia così il suo lavoro di levigazione e di trasformazione alchemica della propria coscienza.
La Pasqua, però, si porta dietro il sacrificio dell’agnello, l’animale che i pagani offrivano agli dei per ottenerne dei favori.
La tradizione di mangiare l’agnello ai giorni nostri arriva dalla Pasqua ebraica, che celebra la liberazione del popolo israelita dalla schiavitù.
Personalmente credo che la tradizione dello sgozzamento dell’agnello sacrificale sia tanto barbara ed incivile quanto non desiderata né da Dio, né dagli dei.
Se potete, dunque, fate come me, evitate di perpetrare sofferenza e dolore, evitate di ammazzare il simbolo dell’innocenza e lasciatelo alla sua mamma.
Anzi, se proprio avete voglia di magiare un agnello, sceglietene uno di pasta reale, è buonissimo e non fa soffrire nessuno.