Il 25 aprile celebra una ricorrenza nazionale italiana che commemora la liberazione del nostro Paese dal nazifascismo, in occasione della proclamazione dell’insurrezione del popolo italiano da parte del Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia, del quale facevano parte, tra gli altri, Luigi Longo, Sandro Pertini, Leo Valiani, che ebbero ruoli importantissimi nella politica nazionale del dopoguerra.
Di fatto la decisione del CLN rappresentò simbolicamente la fine della Seconda Guerra Mondiale sul territorio italiano, anche se la conclusione effettiva del conflitto sul territorio italiano, con la resa definitiva delle forze nazifasciste, si ebbe solo il 2 maggio, come stabilito formalmente dai rappresentanti delle forze in campo, durante la cosiddetta resa di Caserta firmata il 29 aprile del 1945.
Tali importanti date storiche, insieme a quella dell’8 settembre del 1943, quando fu siglato a Cassibile l’armistizio con l’esercito alleato, segnano la sconfitta definitiva del nazismo e del fascismo e la conclusione della guerra in Italia.
Il 25 aprile, quindi, non rappresenta l’occasione per scatenare polemiche, per fracassare vetrine, per aggredire le forze di polizia che fanno il loro lavoro, come accade qualche volta in occasione di eventi di questo genere.
Il 25 aprile rappresenta invece un momento di unità nazionale, un momento nel quale affermare e consolidare i principi di libertà, responsabilità, democrazia, giustizia, solidarietà, sicurezza, sviluppo che furono e sono alla base della Costituzione della Repubblica sulla quale giurano tutte le cariche dello Stato.
