La Festa del lavoro ovvero la festa dei lavoratori, che si celebra ogni anno il primo maggio in molti paesi del mondo, tranne che negli Stati Uniti d’America e in Canada, dove si celebra nel primo lunedì di settembre, è stata istituita per ricordare tutte le lotte compiute per affermare e difendere i diritti dei lavoratori, anche se originariamente era nata soprattutto per ottenere la riduzione della durata della giornata lavorativa.
Le origini del Primo Maggio, infatti, vanno ricercate proprio nelle azioni promosse dal movimento sindacale degli Stati Uniti che rivendicava il diritto che ogni giorno non si lavorasse più di otto ore, dato che allora se ne svolgevano molte di più, come molte di più ne svolgono, anche oggi, i lavoratori di molte categorie, per non parlare dello sfruttamento, del caporalato e di altre illegalità.
Sul termine lavoro e lavoratori c’è sempre stata una sorta di diatriba interpretativa, dato che qualcuno ha ritenuto di voler dare a questi termini solo il significato di lavoro e di lavoratori dipendenti, mentre è molto più corretto pensare a tutti coloro che lavorano, anche ai liberi professionisti, anche ai lavoratori autonomi, anche agli imprenditori, soprattutto quelli più piccoli, anche ai coltivatori diretti, ecc.
Il lavoro ed i lavoratori sono infatti tali, dunque meritevoli di essere celebrati, se sono onesti, se sono legali se meritano il rispetto e la dignità che la festa del primo maggio gli tributa ogni anno, non se riguardano alcuni e non altri.
D’altra parte i lavoratori dipendenti sono tali se altri lavoratori, quelli autonomi, i liberi professionisti o gli imprenditori, il lavoro lo producono per merito della loro attività, della loro competenza e del loro impegno.
Insomma, dividersi o farsi dividere serve solo a non risolvere i problemi, a cominciare da quelli legati alla sicurezza, che nell’ambito del lavoro, di tutto il lavoro, sono tanti e riguardano tutti, persino i non lavoratori: gli studenti e le studentesse, i disoccupati e le disoccupate, i pensionati e le pensionate, ecc.