Il principio di Anna Karenina è una versione del criterio di unanimità, per il quale tutte le decisioni unanimi si somigliano fra loro, perché non hanno avuto alcun voto contrario.Andrea Bajani è in corsa per il premio Strega con “L’anniversario.” Con questo romanzo l’autore torna a immergersi nei territori intricati della memoria, costruendo un racconto che esplora il peso delle assenze e la complessità delle relazioni familiari. Un’indagine che non si limita a descrivere il distacco, ma che lo scompone, lo analizza, e lo restituisce come esperienza emotiva stratificata, in cui il tempo è la vera sostanza narrativa, una materia fluida e sfuggente che avvolge ogni frammento della storia.“Tutte le famiglie felici si assomigliano; ogni famiglia infelice è infelice a modo suo”. L’incipit, celeberrimo dell’Anna Karenina di Tolstoj è assurto quasi a principio scientifico .
Un’interpretazione letterale del principio riguarda, invece, proprio i fattori della felicità familiare, ove si possono includere le condizioni economiche , culturale, affettive.
Il breve racconto di Andrea Bajani, entrato fra i dodici in concorso per il Premio Strega di quest’anno, sembra invece postulare l’ipotesi opposta. Oggi, dove il postmoderno ha lasciato il passo a uno strano relativismo nostalgico, e dove uomini che odiano le donne si sfogano troppo spesso nel femminicidio, è come se il principio di Anna Karenina si sia capovolto. Tutte le famiglie infelici si assomigliano; ogni famiglia felice è felice a modo suo. Si può affermare che metodologicamente non cambia niente, nella sostanza tutto.
Il saggio di Bajani narra vicende diventate recentemente quasi un filone letterario, composto che si confronta con gli squilibri, gli abusi e i fallimenti di famiglie dalle relazioni tossiche.
Bajani evidenzia il disagio della famiglia tradizionale, i disastri del patriarcato, gli abusi psicologici che sfociano talvolta in violenza fisica. Il tutto ancora radicato nel retaggio di una certa morale,
È lecito pensare che nella Russia ottocentesca di Tolstoj ci fossero tanti altri problemi. Nell’Italia dove la famiglia del Mulino Bianco esiste solo nella TV , le vie della felicità familiare sono quantomeno molteplici. Passano attraverso mutamenti epocali sulle questioni di genere, la maternità surrogata, una società liquida . La formula della felicità familiare in questa Italia sempre più laica, anziana, svogliatamente multietnica, è determinata dalle variabili più diverse.
La formula dell’infelicità, invece, è sempre la stessa.
Nell’ Europa settentrionale, per esempio, il ruolo di protezione sociale del nucleo familiare viene preso quasi completamente in carico dallo Stato, così che con i genitori rimane soltanto un legame genetico e legale, e talvolta neanche questo. In Italia, invece, per cultura e per storia, il legame genetico e legale è sempre collegato a qualcosa di atavico e viscerale e spezzarlo è un atto assieme eroico e tragico.
In questa sospensione, in questo lutto che diventa salvezza, c’è tutta la formula rovesciata dell’infelicità di Anna Karenina.
