Un gruppo di professionisti e docenti operanti nella Provincia di Catania, nei mesi scorsi, ha dato vita al “Comitato per lo sviluppo della Sicilia”, con lo scopo di contribuire al miglioramento delle condizioni di vita nel territorio dell’Isola, attraverso un confronto permanente tra le parti sociali e le istituzioni.

A giudizio dei promotori di questo organismo, la soluzioni di annose questioni strutturali ed infrastrutturali, che attanagliano la Regione e le sue singole aree urbane ed extraurbane, non può prescindere dall’avvio di un ampio ed articolato dibattito, che offra, a ciascuno dei soggetti interessati, uno spazio di proposta, frutto di accurate elaborazioni tecniche, politiche, culturali ed economiche.

Tuttavia, nonostante l’ovvia considerazione, l’attuale situazione generale, schiacciata dai problemi di cogente quotidiana difficoltà, non agevola le amministrazioni pubbliche nell’elaborazione di ipotesi di prospettiva, che vadano oltre quella che, comunemente, si definisce ordinaria amministrazione.

L’effetto è tragico per cui, non emergendo significative proposte progettuali di sviluppo, talvolta non è possibile far ricorso alle linee finanziarie di supporto, in parte giàdisponibili, con la conseguenza dell’insorgere di un’asfissiante stagnazione, che paralizza lo sviluppo abbassando drasticamente la qualità della vita delle varie comunità.

In tal senso, il “Comitato per lo sviluppo della Sicilia”, per passare dalla teoria alla pratica, ha pensato di avviare un primo confronto/studio riguardante la viabilità nell’intera area metropolitana catanese, divenuta purtroppo un grosso freno per cittadini e imprese.

Come appare ovvio, la questione non ha solo valenza tecnica, ma ha anche, anzi, soprattutto rilevanza politica, pertanto, qualsiasi ipotesi di confronto non può che avere inizio dai Comuni e dai capi delle rispettive amministrazioni: i sindaci, ai quali il “Comitato per lo sviluppo della Sicilia” si è già rivolto con una lettera alla quale, al momento, ha risposto soltanto Gravina, senza peraltro darvi un seguito significativo e concreto.

Per questa ragione, i componenti del “Comitato per lo sviluppo della Sicilia” hanno deciso di insistere e di chiedere pubblicamente un incontro con gli interessati, nel corso del quale approfondire le questioni accennate e programmare un piano operativo di azioni congiunte.

“La nostra opera,” hanno tenuto a precisare i rappresentanti dell’organismo, “è assolutamente gratuita e del tutto priva di interessi che non siano quelli legati al bene comune dei cittadini delle aree interessate, in particolare quelle dell’hinterland catanese, dalle quali intendiamo iniziare. Sarebbe davvero grave se una simile disinteressata disponibilità venisse inopinatamente snobbata, soprattutto alla luce degli svariati milioni di investimenti che non vengono attivati proprio par carenza o inadeguatezza di progettualità da parte delle amministrazioni cittadine.”