‘I pazzi e ‘i strapazzi “Non tutti ci sono. Non tutti lo sono”, è la Celebre frase che campeggia, ancora oggi, sopra il portone d’ingresso del padiglione principale di quello che, fino a qualche anno addietro, è stato l’ospedale psichiatrico di Agrigento.Tuttavia la pazzia non è una caratteristica agrigentina. E´ vero che Pirandello ha avuto da ridire sul modo di pensare e di comportarsi dei suoi concittadini, è vero pure che sua moglie ha avuto problemi di equilibrio mentale, ma non si può certo dire che gli agrigentini siano tutti matti, anzi, sarebbe più giusto dire che la loro è una forma di genialità unita alla faciloneria, che qualche volta li frega!
Sì va beni, tutti pazzi semu. Ma cu sapi su è veru o su facemu finita di essiri pazzi ppi non pavari ‘u daziu.
L’infermità di mente rappresenta una delle cause di non imputabilità per chi commette reati. L’art. 88 del codice penale, infatti, così recita: ” Non è imputabile chi nel momento in cui ha commesso il fatto, era, per infermità, in tale stato di mente da escludere la capacità di intendere e di volere”.
Canusciu a tanti ca ragiununu megghiu di mia, ma appena ‘i ‘ttaccunu si fingiunu pazzi e fanu arricchiri ‘i merici ca ci fanu ‘i cettificati e l’avvucati ca ‘i sanu addifenniri. A quali pazzi. Chissi sunu spetti!
I due luoghi che mi vengono in mente quando parlo di malati psichiatrici sono la cosiddetta “fossa dei serpenti” che si trovava all’Ospedale Garibaldi di Catania, di cui si occupò moltissimo il noto giornalista etneo Candido Cannavò, e l’Ospedale psichiatrico giudiziario di Barcellona Pozzo di Gotto.
Ho avuto modo di visitare entrambi quei luoghi di sofferenza e non riuscirò mai a dimenticare gli sguardi persi nel vuoto dei ricoverati.
Ho visitato pure alcune case di riposo private per malati di mente ed anche in queste strutture, come pure in quelle pubbliche, ho notato l’atteggiamento che gli ospiti hanno con i visitatori: sembrano chiedere di essere portati via, ma sono anche rassegnati alla loro condizione di sostanziale segregazione.
‘U sapiti quali è ‘a virità? ‘A virità è ca quannu ‘i cosi vanu boni semu tutti boni, ma quannu qualcunu peddi ‘a testa addiventa ‘na cosa di ittari. E nuautri n’avissuma veggognari, picchì non è giustu!
I malati di mente diventano “rifiuti solidi umani” da lasciare in discariche invisibili, nelle quali è concesso loro solo di magiare e dormire.
Nuautri ca non semu pazzi, anzi, ca pinsamu di non essiri pazzi, non vulemu strapazzi, che non sono i super pazzi, ma le fatiche, i lavori particolarmente usuranti, esattamente come quelli ai quali bisogna sottoporsi anche per avere cura di chi ha problemi di natura psichiatrica.
Unu ca non aiuta ‘i pazzi picchì non si strapazza è ‘n pagghiazzu e non merita nudda stima e nudda cumpassioni, macari picchi tutti semu ‘n pocu pazzi e, su non semu pazzi, ‘nvicchiannu ‘n pocu pazzi c’addivintamu. A chiamunu demenza senili ppi non chiamalla pazzia, ma, o vuliri o vulari è ‘a stissa cosa. Stati accura!
