Anche questa domenica andiamo avanti, come facciamo ormai da anni, con la pubblicazione della nostra sintetica rassegna di termini e di modi di dire della splendida lingua siciliana.
Com’è noto lo facciamo sorridendo di noi stessi, ma anche per aiutare coloro i quali parrunu co’ tischi toschi e non capisciunu quantu è bellu parrari all’usu de’ nostri nonni. Accussì non si sbagghiunu ‘i congiuntivi, ca non sunu miricini ppi ll’occhi micciusi!
Lo facciamo pure per fare in modo che il povero carabiniere di Belluno o di Pordenone, chiamato a trascrivere una intercettazione, non abbia particolari difficoltà nel comprendere ciò che ascolta. Buona lettura a tutti pari.

ESSIRI PALUMMEDDA SENZA FELI
Vuol dire essere come una colomba senza veleno, cioè ingenuo e soprattutto incapace di fare del male.
 
 DIU ‘NNI SCANZA E LIBIRA
Testualmente significa “che Dio ce ne scansi e ce ne liberi”, si tratta, quindi, di uno scongiuro contro un danno temuto affinché Dio protegga da eventuali disgrazie.
 
A SCANCIU T’AVISSIRU A MMAZZARI!
Si tratta di una espressione piena di cattiveria e di odio in quanto significa letteralmente “Per errore ti dovrebbero uccidere”. AVIRI UN VRAZZU LONGU E

‘N BRAZZU CURTU E UNU LONGU   
Significa avere un braccio lungo ed uno corto e si riferisce a persone, abituate a ricevere e mai a dare.
 
FARI ABBALLARI SENZA SONU
La frase punta ad intimidire spavaldamente coloro che minacciano.
 
FARI SCUMAZZA
Significa parlare a sproposito, in maniera spocchiosa e ridondante ma non concludere nulla.
 
BEDDU DI FACCI E BEDDU DI CORI
Si definisce così di una persona, che, oltre ad essere di bella presenza è anche generosa.
   
ESSIRI FRISCU COMU LI ROSI
Si dice di persona tranquilla, che non si preoccupa di nulla.
 
ESSIRI GRANNI (LONGU) A MATULA
La frase è una sorta di insulto, non cattivo, che si rivolge a chi pur essendo alto, ragiona ancora come un ragazzino.

ESSIRI LAGNUSU
Vuol dire esse pigro, ozioso, lavativo, ovvero che non ha voglia di impegnarsi in nessuna iniziativa.
 
ESSIRI SANTA CHIARA DI NAPULI
Significa essere espliciti e franchi, cioè dire apertamente e senza timore ciò che si pensa.
 
UNNI SI TOCCA SONA
Si tratta di un complimento che si rivolge a persona particolarmente eclettica capace di dare risultati positivi in più campi. 

MUTU CU SAPI ‘U JOCU
Si tratta di un invito a tacere rivolto a chi conosce fatti, soluzioni o situazioni.
 
PIATTU RICCU MI CI ‘NFICCU
Significa non farsi sfuggire una occasione che si ritiene favorevole, ovvero entrare in gioco per trarne degli utili.
  
TRUVARI ‘NA BONA CUGNINTURA
Il termine “cugnintura” vuol dire congiuntura, ma nel contesto al quale si riferisce significa “buona occasione” o buona opportunità che non si deve lasciare sfuggire.
 
‘MBRIACARISI DI VINU BONU
Significa fare soltanto le cose che possano dare buoni frutti, tralasciare quelle meno importanti e saper scegliere le cose migliori.
 
 TI PIACÌU ‘U PISCI, ORA IETTA ‘A RESCA
Nell’evidente doppio senso della parola pesce, si tratta di un modo di dire che si rivolge alle donne che soffrono, a causa del travaglio per un imminente parto.
 
 A SCHIFIU FINIU
 Significa che una qualche cosa è finita nel peggiore dei modi.
 
FINÌU A FRISCHI E PIRITA
Significa che qualcosa è finita in una grande confusione ovvero è fallita miseramente.
 
ESSIRI ‘NA VERA CAMURRIA
Il termine “camurria” proviene da “camorra”, che è una associazione criminale di origine Campania, le cui attività illecite originarie avevano come scopo le estorsioni, il contrabbando e le vendette. Il termine viene bonariamente usato nei confronti dei seccatori.
 
 LICCARISI L’UGNA
Letteralmente vuol dire leccarsi le unghia. é l’equivalente di leccarsi i baffi, quando si assaggia qualcosa di buono.