Dato il successo riscosso dopo la pubblicazione delle precedenti puntate, anche questa domenica del dopo Natale, almeno fino a quando sarà ancora di moda e festeggiarlo non sarà sanzionato dall’Unione Europea, proseguirò la storia di Suor Domenica e Frate Sabatino, un uomo tanto saggio e tanto uomo da trascurare spesso i suoi doveri di castità. Lui era ricco, ma tanto ricco che dai rubinetti di casa sua non usciva acqua calda ma termos, “che così la temperatura si manteneva alta per più tempo”. Ma non solo. Lui non cucinava il pollo bollito, erano i polli che, dopo essersi spennati da soli, entravano nella sauna di casa e si servivano in tavola con un ottimo contorno di patate lesse. A casa di Frate Sabatino la cucina non era dotata di un forno, come tutte le altre, aveva un piccolo cratere che si attivava a richiesta. Insomma, lui era un frate molto particolare, come lo era il suo amico Fra Casso, un religioso molto rumoroso, come Fra Gore. Rumoroso lo era pure Fra Stuono, ma lui si faceva annunciare sempre da un lampo e questo ne attutiva l’effetto. La vita dei frati della comunità in cui viveva Fra Sabatino andava avanti tra mille difficoltà, ma ogni volta loro riuscivano a rimediare. Ognuno si era specializzato in qualcosa. C’era Fra Dicio, che si occupava di asciugare i vestiti quando pioveva, Fra Gile, Fran Ntumi e Fra Mmento, che si occupavano di riparare gli oggetti che che si andavano rompendo. In casa c’era Fra Gola, che si occupava dell’orto, Fra Granza, che si occupava dei dolci, Fra Ncobollo, che si occupava della corrispondenza, Fra Ngetta, che faceva il parrucchiere, Fra Nchigia, che si occupava della tasse, Fra Noso, che era particolarmente instabile, Fra Ntoio, che produceva olio, Fra Pposto, che si metteva sempre in mezzo, Fra Seggio, che parlava sempre, Fra Ssino, che faceva il falegname, Fra Stornato, che era sempre confuso, Fra Ttaglie, che era molto bravo in cucina, Fra Zione, che viveva in una dependance, Fra Ttempo, che faceva l’orologiaio, Fra Ttura, che finiva sempre in ospedale, Fra Udolento, che era molto furbo, e tanti tanti altri, che si guardavano bene dal Chiamarsi Giuseppe o Giovanni, per paura di essere multati dall’Unione Europea. In quei giorni, però, il cruccio maggiore di Fra Sabatino non era legato alle attività dei suoi confratelli, ma agli sproloqui dei funzionari europei che volevano impedire che egli potesse vendere la sua casa in quanto non rispettava le norme per il contenimento energetico. “Se l’Europa non protegge più la proprietà ed il suo pieno utilizzo”, pensava Sabatino, “a che serve? Forse è meglio tirarsene fuori come ha fatto il Regno Unito.” I pensieri di Sabatino, però, si scontravano con la sua situazione patrimoniale perché è vero che la sua casa aveva un cratere per cucina e dai rubinetti uscivano termos, tuttavia queste cose non erano a norma e per mantenerle avrebbe dovuto fare altri debiti o cederle proprio all’Europa, che non aspettava altro: acquisire case a poco prezzo e poi specularci sopra.