Torno sul tema legato alla morte di un runner trentino aggredito da un’orsa che vedeva in lui un pericolo per i suoi cuccioli, perché, ancora una volta, c’è chi tenta di confondere le acque per distrarre l’opinione pubblica dal vero problema, che non è certamente l’orsa, ma la cattiva amministrazione per almeno i seguenti motivi: 1) l’immissione di orsi nel territorio in questione è stata una scelta dell’uomo, che avrebbe dovuto controllarne gli sviluppi e pare che non lo abbia fatto; 2) l’orsa era munita di collare elettronico, ma da oltre un anno non sarebbero state sostituite le batterie; 3) le indicazioni di pericolo potrebbero essere state disattese; 4) le protezioni delle aree in cui sono presenti gli orsi le si sarebbero dovute realizzare con gli accorgimenti necessari ad evitare sconfinamenti; 5) se gli orsi, che sono una specie protetta, vanno a mangiare le pecore o le galline fanno semplicemente il loro lavoro e non si può pretendere che conoscano le leggi; 6) uccidere un’orsa perché si comportava da orsa è una grave idiozia; 7) non punire i responsabili delle eventuali “distrazioni” burocratiche non è soltanto una idiozia, dato che è soprattutto una grave omissione, con evidenti risvolti penali. 8) invece di pensare all’abbattimento di un orsa, bisognerebbe verificare la possibilità di farla ospitare in strutture attrezzate e sicure; 9) appare del tutto evidente che i figli dell’orsa, ancora cuccioli, in quanto privati della madre, potrebbero o morire o trasformarsi, a loro volta, in eventi di rischio; 10) come cittadino italiano sono davvero stanco ed indignato a causa di una pubblica amministrazione che nasconde sistematicamente le proprie responsabilità dentro una cella o dentro una gabbia. Di motivazioni avverso l’abbattimento dell’orsa ce ne potrebbero essere ancora tante, ma per il momento mi fermo qui.