Sarebbe molto bello se, come accadeva nei Parlamenti post unitari del 1850, la funzione di senatore venisse svolta a titolo gratuito, come vorrebbe il PD Emiliano, che fa il magistrato e guadagna più di un deputato. 

Sarebbe meno bello se, a causa di questo, a poterla svolgere fossero, come a quel tempo, solo i nobili e i ricchi e non chiunque, come è giusto che sia in democrazia, persino in una democrazia claudicante come la nostra. 

Sarebbe bello se chi svolge funzioni parlamentari continuasse a percepire uno stipendio pari a quello che percepiva prima di svolgerlo, ma allora i disoccupati, come DiMaio, non dovrebbero percepire nulla, mentre Gianni Agnelli, se fosse ancora in carica, si sarebbe dovuto intascare il costo dell’intero Parlamento.

Sarebbe bello se a Roma l’affitto di un monovano non costasse oltre 1.000 euro, se le segreterie fossero gestite da volontari a titolo gratuito, se le lettere non fossero affrancate, se le ricerche legislative non di dovessero pagare, se i manifesti non costassero nulla e nessuno facesse manifestazioni pagando sale e service. 

Purtroppo non è così, per questo qualcuno ha inventato le lobby e i lobbisti, i corrotti e i corruttori, i sindaci imbecilli e i palazzinari, i burocrati infedeli e gli imprenditori lestofanti, i gestori di discariche e le associazioni ambientaliste, i macellai che rubano sul peso e i clienti che non pretendono lo scontrino, i medici che non fatturano e i malati che hanno necessità, ecc. In fondo a tutto c’è un rimedio, basta capirlo!