Nei giorni scorsi, ho incontrato un gruppo di importanti imprenditori locali che hanno mostrato grande interesse per quello che stiamo facendo al fianco di quasi trenta gruppi di amici della Sicilia. 

Lavoreremo insieme e faremo crescere un soggetto politico che risponda al territorio ed esprima una classe dirigente di persone competente, coraggiosa e leale. 

Siamo stanchi di partiti nazionali che vengono al Sud ed in Sicilia per prendere i voti necessari per governare da Roma nell’interesse del Nord e di altri paesi. 

Vogliamo prepararci per ottenere il pieno rispetto del nostro Statuto, perché non siamo cittadini di serie B, non siamo un “luogo comune”, non siamo incapaci di badare a noi stessi ù, siamo il centro del Mediterraneo e siamo nelle condizioni di trasformare questa caratteristica in una grande opportunità di sviluppo senza ricorrere a vecchie dinamiche che ho sempre ripudiato e contestato. 

Personalmente non sono mai stato un “gestore di voti”, anzi, i “gestori di voti” mi hanno sempre fatto la guerra. 

Ciò nonostante, penso che i voti arrivino nelle urne camminando sulle gambe di persone convinte da idee, da interessi, talvolta inconfessabili, da bisogni primari, ecc. Dunque, bisogna lavorare parecchio ed essere convincenti.

È per questo che, conoscendo bene la realtà politica siciliana ed i metodi sui quali qualcuno ha costruito enormi fortune, credo che sia da miserabili lasciare intendere che i voti che fossero ritenuti illeciti siano arrivati da extraterrestri, ripartiti per il loro pianeta subito dopo aver espresso le proprie preferenze elettorali.

Il consenso segue percorsi molto difficili e spesso non del tutto leciti, ma passa sempre attraverso la volontà delle persone e la loro capacità di volere davvero qualcosa, battendosi perché avvenga.

Se nessuno si batte per ottenere ciò che spera, chi volete che lo faccia? Ecco perché non mollo, anche con il rischio di apparire ripetitivo.