In questi giorni sto girando la Sicilia e sto incontrando centinaia di persone che hanno voglia di cambiare, che hanno voglia di autodeterminarsi, di scendere in campo, di metterci la faccia e di contribuire ad impedire che il ripetersi di errori, vecchi e nuovi, possa impedire loro di sperare che i figli non siano costretti ad emigrare o che possano tornare. 

La Sicilia è bellissima e spetta a tutti partecipare ad un grande progetto fatto di libertà, di legalità, di buonsenso, di efficienza, di trasparenza, di strade, autostrade, ferrovie, scuole, porti, ponte sullo stretto, efficienza burocratica, e soprattutto lavoro, salute e serenità per tutti. Anche per coloro i quali difficilmente balzano agli onori della cronaca, come le nostre straordinarie casalinghe.   

Educano i figli, mantengono in ordine la casa, ci nutrono, ci consigliano, ci spronano, fanno tantissimi lavori, ma nessuno di essi è remunerato, talvolta neanche con un semplice grazie. Sì, sto parlando proprio delle casalinghe, vale a dire di molte delle nostre madri che, dopo anni ed anni di duro lavoro, non solo non vanno in pensione, perché continuano a rendersi utili, ma non percepiscono nulla o quasi per tutto quello che hanno fatto per le rispettive famiglie ma anche per l’intera società. 

Al contrario di quanto purtroppo accade oggi, in una società equa che cresce armonicamente, come quella che un partito che intende rappresentare il territorio  vuole realizzare, il lavoro casalingo deve avere la stessa dignità di qualsiasi altro lavoro ed in tal, senso deve essere rispettato e valorizzato.