Nei prossimi mesi, coronavirus permettendo, si voterà per le elezioni regionali ma anche in diversi comuni della Sicilia. 

Molti cittadini, anche in questo periodo, hanno potuto sperimentare direttamente quanto sia pericoloso trascurare la politica o affidarla a personaggi ignoranti o corrotti. 

Impegnarsi direttamente alle elezioni è l’unico modo per tentare di migliorare la situazione nella quale ci troviamo e tentare una rapida risalita. 

Non è vero che non cambia nulla. È vero il contrario: tutto può cambiare ma solo se noi lo vogliamo. 

Le cose non cambiano se nessuno le fa cambiare. L’alternativa è continuare a subire ciò che si vorrebbero combattere. Meglio partecipare.

Volete un esempio? Eccolo. Non era difficile prevedere ciò che sarebbe accaduto nelle carceri a seguito delle restrizioni necessarie a contrastare il diffondersi del coronavirus. 

I reclusi avrebbero compreso e meglio sopportato il blocco dei colloqui, indispensabile per tutelare loro stessi ed i loro familiari, se si fossero contestualmente incrementate le telefonate e se si fossero parzialmente svuotate le celle, vergognosamente stracolme da sempre, mandando agli arresti domiciliari chi aveva residui di pena molto bassi. 

Poi ci sono quelli che hanno approfittato dei tafferugli per drogarsi o per fuggire, ma è un’altra storia!

Ebbene i provvedimenti adottati, dall’allora ministro Bonafede, non hanno risolto nessuno dei problemi sollevati, ma in compenso hanno aumentato il diffondersi della pandemia sia tra i reclusi che tra il personale penitenziario e si sono inaspriti gli animi sino ad arrivare alle violente proteste di cui abbiano letto ed ai conseguenti provvedimenti dell’autorità giudiziaria. 

Eppure non sarebbe stato difficile prevedere il tutto se vi fosse stato un management pubblico competente e preparato.  

Bastava pensarci quando si sono scelti questa politica e questi rappresentanti.