L’idea di chiudere gli esercizi commerciali nei giorni festivi e domenicali che ogni tanto qualcuno tira fuori per fare un po’p di demagogia, non mi era piaciuta prima della pandemia, non mi è piaciuta durante e non mi piace dopo. 

L’attuale organizzazione della nostra vita quotidiana ha reso tutto più veloce ma anche tutto più pieno. Le esigenze sono aumentate, le distanze geografiche sogno cresciute, le nostre abitudini sono mutate e tra queste la possibilità di andare a fare la spesa dalla mattina alla sera di tutti i giorni è diventata insostituibile. 

Tutto questo senza parlare dell’occupazione che una tale opportunità ha determinato e dell’organizzazione che, in tal senso, si sono date le varie aziende che si occupano di grande distribuzione. 

Ci sono attività, come ad esempio i bar, le gastronomie e le pasticcerie che, dopo i recenti effetti provocati dalla pandemia, per recuperare, possono contare solo sulle giornate festive e domenicali e non possiamo fingere di non comprenderlo. 

Fortunatamente, tali ipotesi, così come arrivano se ne vanno, salvo che per motivi di gravi rischi per la salute. 

D’altra parte, nei casi di necessità dovuti ai pericolo di contagio, invece di chiudere tutto, sarebbe più importante fare in modo che vengano mantenute le distanze previste e venga fatto obbligo di uso costante delle mascherine. 

Aggravare la situazione di tante imprese quando è possibile evitarlo non serve a nessuno, anzi, rischia di aggravare ulteriormente la situazione.