Ogni anno alcune migliaia di studenti sostengono gli esami di maturità. Si tratta di un evento che non dimenticheranno mai più, come non lo ha dimenticato chi, come me, li ha sostenuti tanti anni addietro. 

Certo, a quei tempi la situazione era molto diversa ed a scuola si studiava ancora sui libri, non certo su Wikipedia, che ancora non esisteva. 

Quelli del 2021 sono stati esami in tono minore, svolti con difficoltà e con qualche approssimazione. Speriamo che siano gli ultimi che si tengono in questo modo. 

Infatti, si sono svolti senza prove scritte, talvolta via internet, ma sono stati pur sempre esami, ai quali bisognava e bisogna sempre partecipare con il massimo della concentrazione. 

Dopo, una volta superato lo stress bisognerà sempre festeggiare, bisognerà comunque godersi, in sicurezza, le meritate vacanze, ma non bisognerà mai smettere di studiare, perché non si studia per gli insegnanti o per superare gli esami: si studia per sé stessi.

L’unica dotte di cui possiamo disporre, infatti, non è quella che ci hanno fatto i nostri genitori, non è il corredo o la casa. 

L’unica vera dote della quale disponiamo è la nostra preparazione, la nostra competenza, la nostra cultura, la nostra capacità di saper affrontare e risolvere i problemi che la vita ci pone davanti.

In materia di scuola, credo che il Governo della Regione avrebbe potuto fare di più di quanto abbia fatto, ma non credo che la responsabilità sia soltanto sua, credo che anche i siciliani dovrebbero fare la loro parte e non la fanno, magari evitando di assecondare la svogliatezza dei figli. 

Un governo che non ha al proprio fianco la forza del popolo che amministra è un governo debole, confuso, disorientato, soprattutto quando si parla di argomenti come la scuola o il lavoro. 

Oggi a Sala d’Ercole ed a Palazzo d’Orleans siedono esponenti politici lontani dalle esigenze dei cittadini e talvolta impreparati, forse da ragazzi sono stati studenti svogliati, ma non sono lì per caso, ci sono perché qualcuno ce li ha mandati. 

Credo che una delle tante emergenze siciliane riguardi, infatti, l’esigenza imprescindibile di una maggiore e migliore partecipazione popolare.