In Sicilia, di anno in anno, purtroppo, si legge sempre meno. Si tratta di una condizione piuttosto allarmante, che meriterebbe di essere presa in considerazione dalla politica. Secondo l’ISTAT, soltanto il 27,4% dei residenti nell’Isola legge libri, tra questi il 52,9% legge da uno a tre libri all’anno, mentre solo il 9,5% legge una media di un libro al mese. Il dato risulta particolarmente significativo se raffrontato con quanto accade al Nord, dove i lettori salgono a quota 40,8%. Un ulteriore elemento, non certo incoraggiante per il livello culturale della regione, riguarda il calo dei lettori siciliani, i quali, negli ultimi due anni, sono scesi di un ulteriore 2% circa. Nel 2020, infatti, a leggere qualche libro l’anno era il 29,4%, il 55% si limitava ad un massimo di tre libri, mentre l’11,6% ne leggeva circa 12. Nonostante il drastico calo di cui si è detto, gli editori sono ottimisti. Nel 2021 i titoli pubblicati sono aumentati dell’11,1%, così come sono aumentate le tirature, mentre il prezzo medio di copertina è rimasto pressoché immutato. Un elemento particolarmente interessante riguarda infine i ragazzi di età inferiore ai 18 anni, tra i quali i lettori sono pari al 78,5%, ma solo se in famiglia c’è l’abitudine a leggere. Insomma, il fenomeno della diffusione della lettura è fortemente connesso con l’educazione e lo stile comportamentale della famiglia nella quale si vive, ma anche la scuola ha le sue responsabilità. Proviamo a leggere di più, si può imparare ma ci si può pure divertire.