Ho sempre creduto nel valore democratico delle elezioni primarie. A suo tempo ho pure presentato un disegno di legge che ne prevedeva la disciplina al fine di evitarne le distorsioni alle quali ci hanno abituato alcune forze politiche. 

In assenza di partiti strutturati, infatti, al momento, considero questo  sistema l’unico modo in grado di permettere di realizzare sia il confronto politico, sia la  partecipazione popolare, ma bisogna che si studino e si applichino regole certe e uguali per tutti altrimenti è la solita “fuffa” che serve solo a confondere la gente.

Il PD ricorre alle elezioni primarie da tempo, talvolta facendo votare gente che non è neanche iscritta alle liste elettorali italiane, ma almeno ci prova. 

Altri tentano di farlo con tutti i limiti che derivano da un “non sistema” come quello del quale stiamo parlando. 

Gli imbecilli tentano di evitarlo o di farle via internet, magari utilizzando delle piattaforme informatiche facilmente manipolabili dai rispettivi gestori.  

Mi chiedo: ma a questo punto perché non disciplinarle per legge? Il tutto sarebbe molto più trasparente e gli elettori sarebbero più garantiti ed eviterebbero di essere presi in giro due volte: prima delle elezioni e dopo di esse.

Scherzi a parte, qualunque sistema assicuri trasparenza, partecipazione e democrazia è un buon sistema ma solo se le regole sono chiare e soprattutto se valgono per tutti e non soltanto per i più furbi o per i più ricchi.