Salvatore Giunta

Dieci associazioni ambientaliste hanno scritto al ministro per le infrastrutture Giovannini contro il Ponte, a favore dei traghetti.
È un discorso vecchio, senza costrutto, fuori da ogni logica compresa quella ambientalista.
Abbiamo scritto più volte che il problema ambientale è stato già ampiamente superato, giàcche’ i traghetti inquinano molto di più e il trasporto sul gommato è ormai ingovernabile e insostenibile dal punto di vista commerciale e ambientale.
Agevolando il trasporto su rotaia e quindi alta velocità e alta capacità ferroviaria, si ridurrà l’inquinamento atmosferico e anche gli incidenti in autostrada subiranno un calo, spesso provocati da mezzi pesanti.
Sperando che gli ambientalisti siano in buona fede e non rispondano a logiche diverse, tuttavia ci sembra strumentale la loro posizione oltranzista, perché in questo modo vanno contro il Mezzogiorno, contro il progresso della Sicilia, contro il progetto europeo della piattaforma logistica del Mediterraneo, utile all’Europa, utilissimo all’Italia.
È un volere a tutti i costi rifiutare il benessere, la prosperità e il progresso; è un volere a tutti i costi che il Mezzogiorno rimanga nella sua arretratezza, senza speranza per i giovani e senza un progetto vero, fattibile e subito realizzabile.
Se dovesse naufragare il progetto Ponte ed anche l’alta velocità in Sicilia, andrebbe a picco tutto il progetto di sviluppo del Mezzogiorno, sarebbe tradita l’Europa e l’Italia stessa, che non avvierebbe il secondo motore di crescita e soprattutto la Sicilia che rimarrebbe miseramente ai margini dell’Europa e del mondo.
È uno scontro che va giocato con tutte le nostre forze, unendo le energie e le sinergie di tutto il Mezzogiorno, che in battaglia deve dimostrare unità, compattezza, senza farsi “infinocchiare” da ministri e associazioni ambientaliste a trazione nordista se non addirittura prezzolati e in cattiva fede.
È venuto il momento di agire, di far valere le nostre esigenze, di dimostrare di avere un progetto a cui non rinunceremo mai e a cui crediamo profondamente: l’unità del Mezzogiorno e la sua rinascita culturale, sociale ed economica.