A volte, quando per troppo tempo si vive nella gabbia del bisogno, della dipendenza e della partitocrazia si ha paura di cercare la libertà, ma nessun essere vivente può resistere a lungo senza la libertà. La Sicilia, tradita più di ogni altra regione sin dall’approvazione del proprio statuto autonomistico, non deve avere paura di uscire dalla gabbia ed è noto che molti siciliani hanno il desiderio di provare nuove esperienze, ma hanno paura di volare.

Un famoso aforisma afferma che “secondo le regole della fisica il calabrone non dovrebbe poter volare, ma lui non conosce la fisica e vola.” Ecco, probabilmente, noi siciliani non siamo sufficientemente consapevoli delle reali potenzialità di cui disponiamo e non ci sentiamo pronti ad affrontare le difficoltà contro le quali ci imbattiamo giorno dopo giorno.

La ricerca della consapevolezza delle nostre capacità ed il coraggio di provare costituiscono il primo passo verso la costruzione di una società che, per dissetarsi, non si accontenta di avere qualche sorso d’acqua, perché vuole avere il pozzo che le da la libertà da chi vuole liquidarla con un solo bicchiere, soprattutto se quel bicchiere è stato prelevato dal pozzo che è di nostra proprietà.

Non sempre però una tale consapevolezza matura facilmente: ha bisogno di tempo, di competenza e di intraprendenza, dunque è su questi aspetti che bisogna lavorare, cominciando con il mettere alla prova quelli che, strumentalmente, si ritengono unti dal Signore.

Quelli che si considerano duri e puri, infatti, sono convinti che essere un buon politico significhi, metaforicamente, sapere che con il semaforo rosso ci si ferma e con il semaforo verde si passa. Non è esattamente così, anzi, non lo è per niente! 

Un buon politico è quello che sa cosa fare quando il semaforo è giallo, riuscendo a non provocare alcun incidente ma anche a non arrivare in ritardo ad un appuntamento. La politica è scelta, è mediazione, è competenza, correttezza, intelligenza, lungimiranza. La politica è per molti ma non per tutti perché non è. Affatto vero che uno vale uno; gli altri, però, si sforzino almeno di comprenderla o resteranno sempre fregati o dai furbi o dagli arroganti.