A quelli che criticano sempre la politica, magari solo per il gusto di farlo, bisognerebbe ricordare che la politica siamo noi, perché siamo noi che, direttamente o indirettamente, scegliamo a chi affidarne le sorti, anche se ci fa comodo non tenerne conto, anzi negarlo spudoratamente. 

A quelli che, di volta in volta, temono e criticano i comportamenti del popolo, pur facendone parte, bisognerebbe ricordare che il popolo siamo noi e che anche il popolo ha delle responsabilità alle quali si preferisce non pensare. 

A quelli che sanno sempre fare ciò che spetta fare agli altri, ma si guardano bene dal fare ciò che spetta fare a loro, bisognerebbe ricordare che, come dice un vecchio proverbio orientale, se tutti spazzassimo davanti la porta di casa nostra tutte le città sarebbero più pulite. 

A quelli che non ammettono mai le proprie colpe e preferiscono scaricarle genericamente sugli altri, che magari non ne sanno assolutamente nulla, bisognerebbe ricordare che, a turno, gli altri siamo noi.

A quelli che: quella volta non c’erano e solo per questo pensano di non avere responsabilità, bisognerebbe ricordare che altre volte c’erano e qualcuno li ha visti, nonostante essi o preferiscano ignorare il “dettaglio”. 

A quelli che dicono che non hanno mai avuto nulla da nessuno, o che non hanno mai chiesto nulla a nessuno, o che noi non sappiamo comprendere i loro problemi, bisognerebbe ricordare che una buona cura di fosforo non farebbe affatto male.

La verità è che la parabola del pelo e del palo è sempre attuale, esattamente come quella della giustizia che si interpreta per gli amici e si applica agli altri.