Panoramica dell’aula durante il giuramento del Presidente della Repubblica rieletto, Giorgio Napolitano, di fronte al parlamento riunito in seduta congiunta, integrato da 58 rappresentanti delle Regioni, a Montecitorio, Roma, 22 aprile 2013. ANSA / MAURIZIO BRAMBATTI

Il “duo di coppe” e forse anche il “tris di spade”, vale a dire i sedicenti leader politici italiani, ormai relegati al ruolo di comprimari, hanno dimostrato agli italiani, che gli hanno purtroppo creduto, che l’importante non è mordere ma abbaiare, soprattutto nei confronti dell’Europa, contro la quale, secondo loro,  bisogna imprecare, ma che non bisogna affatto frequentare, anche per non far sapere all’estero quanto si sia incapaci.

Temo che, tra non molto, l’Europa dimostrerà al “duo di coppe”, al “tris di spade”, ma anche a tutti noi cittadini creduloni, quanto sia doloroso “l’asso di mazze”, soprattutto quando viene usato “a posteriori” su un Paese mal governato, come lo n stato il nostro per tanti anni. 

Per ottenere risultati utili, infatti, non basta mostrare i denti, non basta neanche mostrare i muscoli, poiché è necessario risolvere le questioni più importanti.

L’Unione Europea ha tanti limiti, deve certamente essere modernizzata e completata,  deve imparare a tenere conto delle condizioni di ciascuno stato aderente, ma in quanto a numeri è imbattibile ed ha poteri enormi, che qualcuno finge di ignorare e qualche altro continua a sottovalutare.

Ricordiamoci solo che nulla ci è dovuto, soprattutto se non sappiamo, o forse non vogliamo, chiedere ciò che possiamo facilmente avere: opere pubbliche, in grado di realizzare idonee forme di perequazione sociale ed infrastrutturale, creare lavoro e costruire un Paese uguale da nord a sud.