Nonostante i miei ripetuti appelli al buonsenso, molti dei miei amici di Facebook e lettori di METROPOLIS Più continuano a pensare di non avere nessuna responsabilità rispetto a quanto di buono, ma soprattutto di cattivo, la classe politica in generale e quella siciliana in particolare sia riuscita a fare nel tempo: insomma c’è chi pensa di essere vissuto altrove o forse c’è chi pensa che i politici siano extraterrestri venuti da chissà dove e chissà per quale ragione. 

Ironizzando su queste forme di comoda e del tutto ingiustificata autoassoluzione, ho fatto sempre presente che nessun politico viene da un altro pianeta, che tutti i politici sono stati scelti, a torto o a ragione, da qualcuno, che tuttavia oggi finge di non saperne nulla e pertanto di non avere alcuna responsabilità. 

Ciò premesso, per dirla con il grande De Andrè: “anche se voi vi credete assolti, siete lo stesso coinvolti”, pertanto è inutile tentare di nascondersi o di negarlo vigliaccamente, come fanno in parecchio, soprattutto quelli che sonno più agguerriti verso la politica di oggi. 

Quindi, invece di cercare colpevoli, magari tra i morti, è molto meglio pensare a come evitare di ripetere gli errori, veri o presunti, che sono o sarebbero stati fatti in passato, impegnandosi in prima persona, senza troppe inutili e stucchevoli polemiche.

Ciò che bisogna mettere in atto è un vero profondo cambiamento fondato sulla libertà, sulla democrazia, sulla solidarietà, sulla competenza, sulla responsabilità, sulla giustizia e, per quanto ci riguarda come meridionali, sulle risorse e sulla perequazione sociale ed infrastrutturale.

Le critiche sono valide se sono costruttive, altrimenti sono sterili polemiche di chi, non avendo idee, si dedica a contestare quelle degli altri.