Tutti sono capaci di dire che 2 più 2 fa quattro, tutti sono capaci di dire che per evitare il contagio bisogna stare a casa. Tutti sanno dire che bisogna portare le mascherine e tenersi lontani un metro gli uni dagli altri. 

Tutti sanno che con il semaforo che segna verde si può passare mentre con il rosso ci si deve fermare e comunque bisogna fare attenzione.

Se però sei il presidente del consiglio o sei un leader politico, dunque hai la responsabilità di guidare un governo o un partito, non puoi limitarti a dire ovvietà.

Se stati in quelle posizioni devi dire come fare l’addizione se non hai studiato, come fare ad uscire di casa se devi svolgere qualcosa di importante e inderogabile, evitando di ammalarti o di bloccare un paese. 

Se sei un leader devi saper dire come fare se non trovi le mascherine o non puoi distanziarti troppo, se l’economia, nonostante gli sforzi compiuti non gira abbastanza, come convincere i no vax a vaccinarsi, ecc. 

Cari lettori di METROPOLIS più, non è vero che uno vale uno. La capacità politica si dimostra risolvendo i problemi difficili, non dicendo comode ovvietà. 

Le comode ovvietà vanno bene nelle chiacchiere che si fanno al bar, non quando dalle decisioni di ciascuno possono dipendere le vite di milioni di persone o di centinaia di miglia di imprese. 

Eppure c’è ancora chi crede che non vi sia nulla di difficile e che si possa passare facilmente dalla vendita di lattine allo stadium San Paolo al conflitto in Afganistan.