Il covid19, fortunatamente, pare stia riducendo i suoi effetti sulla salute umana, ma ci sta lasciando una grave eredità sul piano economico e sul piano del normale andamento delle relazioni umane, che certamente ne hanno risentito parecchio, a più livelli. 

Ad ogni modo, superata la fase critica della malattia stanno emergendo i clamorosi errori compiuti dal governo nazionale e da quelli regionali, ma soprattutto stanno riaffiorando i soliti irrisolti problemi del paese: una burocrazia inadeguata, una disoccupazione a livelli altissimi, una rete infrastrutturale che penalizza il Sud e la Sicilia. 

Fingere di ignorare la situazione è molto pericoloso, così come è inverosimile che si pensi che qualcuno risolva i nostri problemi se non ce li risolviamo da soli, o che a risolverli siano persone di scarsa competenza.  Volete un esempio? Eccolo.

Nella circolare n. 19 del Dipartimento della Protezione Civile della Regione Siciliana si erano dispensate dall’uso delle mascherine alcune categorie, tra queste i magistrati ed i titolari di cariche parlamentari e di governo. 

Evidentemente qualcuno aveva ritenuto che la loro potenzialità virale non avrebbe comportato particolari pericoli per i cittadini. 

Appare chiaro che anche la Protezione Civile siciliana ha capito che la potenzialità virale di magistrati, parlamentari e governo non riguarda il possibile contagio da coronavirus, ma il disastro economico e sociale che provocano con i loro provvedimenti, anche con quello appena citato che non sembra abbia molto di scientifico ma che fa arrabbiare parecchio i cittadini.