Un mio amico musicista, che normalmente non si occupa di politica, mi ha chiesto cosa ne pensassi dell’attuale governo nazionale e di quello che sta facendo. 

Volendomi esprimere in un linguaggio a lui più consono gli ho risposto che, a mio avviso, bisognerebbe cambiare orchestra, musica e spartito e che la sinfonia che si sta suonando in questo momento può andar bene soltanto in una fase di emergenza come quella che stimano attraversando. 

Ad un altro mio amico, appassionato di calcio, che mi chiedeva un giudizio sul governo regionale ho invece risposto che, dal mio punto di vista, bisognerebbe cambiare squadra, modulo di gioco e allenatore. 

Ad una mia amica che si occupa di pallavolo e che mi ha fatto la stessa solita domanda ho invece risposto che a gran parte dei parlamentari e dei membri del governo, non a tutti, ovviamente, generalizzare fa comodo solo ai peggiori, mancano i fondamentali.

Nella pallavolo i fondamentali sono 5: palleggio, bagher, schiacciata, muro e battuta e devono par parte del bagaglio tecnico di ogni giocatore: se mancano non c’è schema di gioco che tenga.

“E del pubblico”, mi hanno chiesto tutti e tre, “che mi dici del pubblico, non pensi che abbia un ruolo importante?” 

Ho risposto che la scuola dovrebbe fare di più e di più dovrebbe fare la famiglia perché lo Stato e le sue istituzioni, buone e partecipative per quanto si voglia, non possono arrivare ovunque.