Pare che la tanto agognata “quota cento” in materia di pensioni abbia le ore contate o forse no, o forse sì o forse gnam! Personalmente credo che erogare un salario a coloro i quali, pur potendo, non vanno a lavorare sia molto più grave che mandare in pensione una persona che ha lavorato per quaranta e più anni. Tuttavia che nell’aria vi sia da tempo un provvedimento del genere era più che scontato e purtroppo non è il solo di cui ogni tanto di parla, dato che appare evidente che nel mirino dei governi che si susseguono, al di là dei proclami, vi siano i risparmi degli italiani. L’attacco sembra pronto da tempo, non è ancora chiaro se sarà rivolto ai beni immobili o ai depositi bancari. È ovvio che non si tratta della stessa cosa ed è pure ovvio che l’una o l’altra scelta si porterà dietro effetti collaterali come la perdita di valore degli immobili o la riduzione dei consumi. Resta il fatto che l’ora X sembra che sia sempre pronta a scoccare, magari sotto la spinta dell’U.E. Per quella data, che non si sa quale sia, la maggioranza, qualunque essa sia, dovrà assumersi la responsabilità di compiere scelte importanti quanto dolorose e probabilmente saremo a circa un anno dalle elezioni politiche, nel pieno di una campagna elettorale che si preannunzierà lunga, snervante e per nulla onesta. Tutto questo mentre per il Sud e la Sicilia non c’è, né ci sarà, nulla di significativo: né lavoro, né infrastrutture, né servizi, né una classe dirigente adeguata, poiché nessuno sarà stato in grado di mettere in funzione il buonsenso necessario a fare in modo che le cose possano andare in maniera diversa.