Nei mesi scorsi, anche su iniziativa dell’allora Presidente del Consiglio Draghi, i grandi d’Europa si sono incontrati a Parigi con gli esponenti politici libici, per contribuire a risolvere gli annosi conflitti scatenatisi dopo la morte del Colonnello Gheddafi. 

Ciò che è emersa durante il vertice internazionale è la volontà di arrivare al più presto ad elezioni democratiche, ma soprattutto alla fuoriuscita di alcune multinazionali del petrolio dallo scenario bellico. 

Credo che si tratti di un buon passo in avanti che rimedia all’inutile conferenza di Palermo, voluta dal governo precedente, che non riuscì a concludere nulla di significativo. 

Nel suo piccolo, Unità Siciliana si è sempre occupata di stabilire contatti pacifici e costruttivi con le parti politiche libiche. 

Alcuni amici ricorderanno l’incontro, svoltosi a Tunisi, promosso con i responsabili di uno dei partiti libici, l’unico che riusciva a dialogare con tutte le parti in conflitto, da cui siamo riusciti a comprendere quanto fosse importante trovare un punto d’incontro che coinvolgesse i vari gruppi, anche sottraendo loro i consistenti aiuti, leciti o illeciti, che giungevano alle milizie combattenti da parte di alcuni colossi economici stranieri, ma molto interessati al petrolio libico. 

La Libia si trova ad un passo dalla Sicilia, rappresenta una terribile tappa fondamentale nel traffico degli scafisti e fare in modo che in quel paese si raggiunga la pace ci interessa moltissimo, così come ci interessa moltissimo poter riprendere il lavoro che, in quel territorio, molte imprese italiane stavano svolgendo, ma hanno dovuto sospendere, a causa dell’incerta situazione politica e dei reali rischi per la sicurezza di uomini e mezzi. 

Speriamo che il seguito di questa triste e dolorosa vicenda che interessa la Libia possa concludersi nel migliore dei modi e che la pace torni nell’intero Mediterraneo.