Salvatore Giunta

Le “Sardine ” tornano alla ribalta, occupano la sede romana del PD e chiedono una nuova fase costituente, aperta, democratica, innovativa.
Tre richieste, tre prerogative, tre qualità che riteniamo ormai definitivamente cancellate dal vocabolario del PD: solo agli inizi si parlò infatti di aprire il partito alla “società civile “, alle associazioni, alla democrazia partecipata.
Poi tutto andò in fumo: scissioni, dimissioni, “rotture”, tradimenti, furono queste le parole più frequenti fino ai giorni nostri in cui, all’improvviso, il segretario Zingaretti si dimette, lasciando attoniti persino i suoi più stretti collaboratori.
L’esperiena passata dovrebbe far capire alle Sardine che è solo tempo perso, non andrete da nessuna parte, sarete digerite come è stata digerita quella ” terza gamba”, la Società Civile, estromessa da tutto e da tutti, fatta scomparire per incanto.
La politica si rivolge alle “Sardine meridionali ” e pone loro una sola, semplice domanda: siete sicure che, rifondando il partito, l’attenzione verso la questione meridionale possa in qualche modo cambiare?
Che il mezzogiorno ottenga le risorse, i fondi per rinascere, per costruire quelle infrastrutture materiali e immateriali che possano cambiare il volto del Sud e della Sicilia?
Che in questo modo si riduca il GAP tra Nord e Sud, che si creino posti di lavoro per giovani e donne disoccupati o sfruttati o elemosinati con il reddito di cittadinanza?
Se siete certe che la rifondazione del PD possa portare questi risultati fate pure, ma se avete qualche dubbio di andare incontro ad un ennesimo fallimento, allora rivolgete la vostra energia e la vostra attenzione altrove.


Siete una forza dirompente, non sprecate la vostra gioventù, al vostra energia e il vostro entusiasmo!
Al Sud si lavora per costruire un soggetto politico veramente nuovo ed originale, spogliato dalle vecchie e arrugginite armature medievali dei partiti tradizionali , post ideologico, che abbia la Sicilia e il Mezzogiorno al centro della sua azione politica, che risponda al territorio, che sia veramente vicino alle esigenze e alle sacrosante aspettative dei cittadini meridionali, che abbia la visione di un Mezzogiorno come avamposto culturale, commerciale ed economico dell’Europa proiettata nel Mediterraneo.
Per realizzare questo sogno la politica ha bisogno della vostra pulizia interiore, di quello smisurato entusiasmo che vi ha fatto riunire a migliaia nelle piazze d’Italia, delle vostre idee innovative, della vostra voglia di libertà e democrazia.
Non sprecate il vostro tempo, mettete a frutto il vostro entusiasmo!