Ho atteso un po’ prima di esprimere una valutazione rispetto ai recenti risultati elettorali, ma non voglio sottrarmi a questo compito. Le elezioni le ha vinte Giorgia Meloni e, situa pure con sfumature differenti, le ha vinte il centrodestra, che è tutt’altro che omogeneo, nonostante si voglia far credere il contrario. Le elezioni le hanno perse quei partiti che non sono riusciti a capire la pessima legge elettorale e non sono riusciti a stare insieme “per interesse”. Tuttavia c’è un vincitore che li batte tutti, vincitori e vinti, si tratta dell’ astensionismo una coalizione composta da sfiduciati, da delusi, da nostalgici, ecc. vale a dire da quelli che, per un motivo o per un altro, credono che il loro apporto al governo del Paese non serva a nulla perché tanto “loro faranno quello che vogliono”. Ho sempre votato e continuerò a votare sempre, perché ciascuno deve prendersi le proprie responsabilità, ma non mi sento di dare torto a chi ha disertato le urne perché non si sente rappresentato dall’offerta politica che gli è stata sottoposta: è solo un pessimista che si sente impotente. D’altra parte, né i partiti del centrodestra, né quelli del centrosinistra hanno saputo interpretare le esigenze di un paese massacrato dalla pandemia, in particolare degli imprenditori e dei lavoratori, né hanno compreso che l’Italia aveva ed ha bisogno di pace, non di invidia sociale, ma di coraggio e intraprendenza, che non vanno d’accordo né con un’alta tassazione, né con il disordine pubblico, né con una sanità che balbetta. Come spesso accade quando non si hanno argomenti, i due schieramenti si sono rifugiati nella stucchevole polemica: fascisti sì, fascisti no, fascisti “gnam”! che nel 2021 è davvero poco ed i risultati si sono visti. Cambierà qualcosa? Non lo so. So però che ciò che si vede all’orizzonte sono i soliti giochi di palazzo, molto ma molto lontani dalle esigenze dei cittadini, mentre l’offerta politica che si prospetta è davvero scadente.